L'algebra diventa così il nuovo linguaggio per esprimere i concetti geometrici, aumentando da un lato le potenzialità della geometria, che si apre anche agli spazi iperdimensionali non intuibili, ma dall'altro ne riduce le valenze estetiche.
Il calcolatore ragiona secondo l'algebra, ma le interfacce intuitive costruite dai programmatori permettono l'interazione intuitiva anche con chi non ha nessuna conoscenza nel campo matematico.
L'uso dello script, come nel linguaggio GDL di Archicad, permette una maggiore ampiezza di prospettive, sfruttando il metodo analitico alla Cartesio, seppure poco adatto per un designer e più consono a un matematico. Questo metodo permette però di programmare una infinità di oggetti, in funzione dei parametri: la scelta della forma può però diventare in parte casuale, come per l'oggetto sottostante.
In ogni caso, il calcolatore non aiuta a liberare la fantasia: personaggi vitali ed eterni come i sette nani di Walt Disney e collaboratori, creati unicamente con matite, penne e pennelli non saranno mai superati dai pupazzi tridimensionali e dai calcoli stratosferici che stanno dietro la loro creazione.
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